Marco Salerni è General Manager di S2E, società di consulenza e tecnologica, di Persone e Innovazione.
Cerchiamo di stabilire un punto di connessione del pensiero che andremo a sviluppare, ossia la stretta relazione, spesso osservabile in modo asincrono, tra l’evoluzione del mondo del lavoro e la dinamica di movimento degli aspetti salariali (fatta di contrattazione collettiva, integrativa e di mercato).
Il nostro osservatorio ci conferma l’effetto accelerazione di cui tutti parlano, ce ne accorgiamo perché vediamo velocemente crescere i player con cui competere, perché i processi di digitalizzazione diventano sempre più essenziali e strumentali per il sostegno del business aziendale e per la vita sociale, perché la tecnologia continua il suo percorso evolutivo offrendo soluzioni, prodotti, piattaforme in grado di velocizzare tutti i nostri processi.
Se poi pensiamo che, per effetto della pandemia, in questi due anni sono caduti molti muri anche dal punto di vista normativo e di prassi lavorative, ad esempio il lavoro in modalità “agile”, possiamo tranquillamente affermare di essere di fronte ad un vero e proprio cambio di paradigma.
Stare sul mercato richiede quindi sviluppare e agire in modo efficace nuove capacità. Vuol dire impostare un rapporto con le persone, con gli stakeholder, improntato su temi centrali quali, comprensione dei bisogni, fiducia, investimento reciproco e capacità di sviluppare una “vicinanza” pur abituandosi a gestire le risorse a distanza. Abilità che ulteriormente caratterizza la nostra azione manageriale.
Nello specifico del mercato del lavoro, il cambio di paradigma trova il suo equilibrio proprio nella cultura di investimento reciproco. Eppure, oggi assistiamo, soprattutto nel nostro settore, alla formazione di una bolla speculativa dove il valore delle risorse rischia una continua e incontrollata sovrastima che, prima o poi, le aziende pagheranno e con le aziende anche le persone.
Accade perché c’è molta sperequazione tra domanda e offerta del lavoro, sia per quantità, sia per livello di preparazione. C’è molta richiesta di figure e caratteristiche tecniche, e poche persone che coprano queste esigenze, spesso con gap formativi da colmare importanti.
È un fenomeno che osserviamo a tutti i livelli, mi colpisce però, in particolar modo, che giovani al primo colloquio chiedano retribuzioni molto alte e siano orientati a dimettersi dopo pochi giorni di lavoro in quanto distratti da un’offerta più remunerativa (e non è detto che sia per questo migliore).
Questa condizione, per le aziende, ha un impatto in termini organizzativi e di costo decisamente importanti alterando l’efficienza dei processi di Recruiting e di Retention.
In questa situazione, che colpisce la quasi totalità delle competenze richieste nel nostro settore, già si percepiscono gli effetti di insostenibilità economica che nel medio e lungo termine saranno ancora più evidenti. Noi rappresentiamo la media impresa e siamo consapevoli, anzi rifiutiamo, di impostare una competizione basata su aumenti incontrollati e insostenibile delle retribuzioni.
Siamo consapevoli del rischio che il nostro mercato, i nostri clienti, non siano in grado di poter costantemente assorbire l’aumento dei costi del lavoro. È un po’ come con l’attuale aumento dei costi dell’energia: su chi ricadono alla fine? Se ci sono settori, competenze i cui costi lievitano, da qualche parte devi recuperare. E non ci sono solo i clienti: ci sono anche gli altri dipendenti, che vedono e confrontano posizioni altrui con la propria. Quindi cosa fare?
Abbiamo indicato, in precedenza, un mercato del lavoro fatto di fiducia e investimento reciproco, in S2E lo decliniamo con la qualità e l’attrattività dell’ambiente di lavoro, basato su valori in cui crediamo fortemente. Progettiamo percorsi che mettono al centro la persona e l’innovazione (i due pilastri della nostra strategia per competere sul mercato).
Scegliere una risorsa da inserire nella nostra organizzazione non si limita alla ricerca delle conoscenze tecniche che ci servono, diventa l’opportunità per aumentare il valore del nostro Capitale Umano. Esiste un effetto patrimoniale nell’assumere una persona: un effetto che svanisce, anzi rischia di diventare unicamente costo, se questa non è inserita in un contesto che permetta di valorizzarne l’investimento.
In S2E puntiamo molto sull’attenzione allo sviluppo delle soft skills. In un mercato con forte competizione si deve ragionare in ottica di creazione di valore con una visione di impresa e di insieme completa. Tutte le funzioni hanno un ruolo fondamentale, ogni persona funziona con le altre, e non riempie semplicemente un posto nell’organico.
Questa visione deve spingersi il più in là possibile. Le aziende devono avere la capacità di anticipare i tempi, serve una grandissima cultura di analisi e programmazione a livello sistemico, che consenta di indirizzare al meglio le energie.
Anticipare i tempi significa arrivare preparati alle grandi sfide, ed ecco perché serve un modello di funzionamento fluido, veloce, reattivo. Quindi puntare agli obiettivi facendo in modo che l’organizzazione sia adeguata. Il rischio altrimenti è di rincorrere sempre e pagare i costi della rincorsa, della bolla speculativa richiamata in precedenza.
Chi entra a far parte della nostra squadra deve sviluppare queste caratteristiche avendo un orizzonte di continua evoluzione professionale. Tra i nostri valori c’è sicuramente quello di dare a tutti l’opportunità di vivere palestre formative, tecniche e manageriali. Studiare, aggiornarsi, confrontarsi è parte integrante di quell’investimento reciproco auspicato. In questo contesto evolutivo pensiamo che anche le Istituzioni dovrebbero favorire le previsioni, la pianificazione e l’indirizzamento degli investimenti, favorendoli e incentivandoli.
In un mercato del lavoro che ha completamente invertito la sua tendenza (la permanenza, anche per una intera vita professionale, nella stessa azienda era la regola) andando verso un turn over piuttosto frequente, la volontà di S2E è fornire, ai propri attuali e futuri collaboratori, in modo chiaro e coerente l’opportunità di scegliere di investire sul proprio futuro professionale. Abbiamo la possibilità di scegliere cosa essere, scegliamo.
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