Le aziende dovrebbero funzionare come una rete e non come una macchina: dovrebbero essere sempre in movimento, in cambiamento e adattarsi al mondo esterno, ai clienti e all’ambiente. Pia-Maria Thorén
Quando l’espressione smart working ha iniziato a infastidirci, abbiamo pensato che fosse venuto il momento di metterci testa, facendo però un passo indietro e ritornando alle parole e alle esperienze dei nostri clienti, dei nostri collaboratori e anche di famigliari e conoscenti.
Abbiamo iniziato a coglierne tutte le contraddizioni (cfr. Per favore non chiamatelo smartworking) e anche le potenzialità, andando oltre gli strumenti e facendoci strada per lasciare spazio a un’opportunità.
Riteniamo, infatti, che quello dello smart working sia un processo che permette a ogni organizzazione di rileggere le relazioni di potere e di fiducia, le priorità, la mission, gli spazi (e molto altro ancora), per ricollocarsi in un contesto differente.
È nata così l’idea di un laboratorio in cui creare artigianalmente dei processi di smart working, non seriali ma pensati per ogni organizzazione e per i bisogni specifici di chi le abita, sempre considerando anche i clienti e gli utenti finali; anche su loro vanno a impattare i cambiamenti definiti dall’organizzazione.
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Se sei interessato a conoscere meglio il Laboratorio e il suo percorso, ti invitiamo a contattarci:
Eugenia Montagnini – eugenia.montagnini@excursusplus.it
Silvia Bona – artigianadelpensiero@gmail.com
Cinzia Stillavato – cinzia.stillavato@excursusplus.it