Stefano Catone studia le migrazioni ed è un camminatore appassionato. Insieme a lui camminiamo leggendo questo libro, che non è un saggio ma nemmeno un racconto.
Piuttosto, è un percorso in cui Catone ci guida attraverso dispute confinarie, frontiere mobili, persecuzioni storiche, fino a nuove rotte.
“Non troveremo né muri né filo spinato. Ma un cippo, un muretto a secco, un ometto di sassi, il fruscio dei fili d’erba mossi dal vento o il rumore delle acque di un ruscello. Camminare è un invito al dialogo e all’incontro, a unire ciò che l’uomo – e non di certo la natura – ha diviso.”
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