Abbiamo letto il 2025 Compassion Report del Muhammad Alì Center e ci stiamo interrogando rispetto al contesto politicamente e culturalmente polazizzato in cui viviamo e al ruolo della compassione nel nostro agire.
Il rapporto identifica tendenze culturali e comportamentali, introduce il Net Compassion Score (che analizza gli atteggiamenti compassionevoli di 12 global city statunitensi) ed evidenzia le sfide e le opportunità per promuovere la compassione in sei settori chiave (compassion sweet spots): spiritualità, cura di sé, istruzione, assistenza sanitaria, sport e politica.
La compassione, un’emozione politica, è osservata e analizzata da ricercatori e ricercatrici del Muhammad Alì Center considerando 5 differenti livelli, fra loro interconnessi:
- Compassione verso se stessi (Self): Focalizzata sull’importanza della cura di sé e del benessere personale come fondamenta per azioni compassionevoli più ampie.
- Compassione verso gli individui (Individuals): Riguarda il modo in cui trattiamo le persone a livello individuale, come famigliari e amici.
- Compassione verso i gruppi (Groups): Esamina l’atteggiamento verso gruppi socialmente e culturalmente eterogenei, con background differenti.
- Compassione a livello locale (Local): Analizza il coinvolgimento e l’empatia all’interno delle comunità locali.
- Compassione a livello nazionale (Nation): Considera la compassione nel contesto più ampio statunitense.
Incrociando dunque questi livelli, emergono alcuni trend e ci soffermiamo in particolare su:
- il declino percepito della compassione: Il 61% degli americani ritiene che la compassione sia diminuita negli ultimi quattro anni, indicando una crescente polarizzazione nella società;
- l’importanza della compassione verso se stessi: Sebbene il 74% delle persone affermi di provare compassione per la famiglia e il 68% per gli amici, solo il 67% dichiara di avere compassione per sé stessi. Questo dato è significativo alla luce dell’epidemia di solitudine in crescita;
- la compassione come parte del sogno americano: L’82% degli intervistati crede che il sogno americano sia ancora rilevante oggi, e 1 persona su 3 lo considera intrinsecamente legato alla compassione;
- l’apprendimento della compassione attraverso l’azione: La maggioranza (60%) preferisce imparare sulla compassione da persone comuni piuttosto che da aziende o leader politici.
Ci è parso così naturale fare un balzo dall’una all’altra sponda dell’Oceano, in Europa e in Italia, e chiederci se la compassione stia diminuendo oppure stia assumendo tratti differenti e occupando spazi altri. La domanda per ora è aperta. Quello che è certo è che la polarizzazione politica e sociale ci permette di vedere il valore della compassione e di immaginarne nuove declinazioni. E’ anche in quest’ottica e sollecitate dalle domande che la lettura del report ha generato che stiamo analizzando i comportamenti che gli enti finanziatori stanno adottando, sostituendosi in parte a istituzioni polarizzate e a donatori infragiliti e orfani di compassione. Ne parleremo durante il webinar dedicato ai trend di finanziamento del 2025 (6 febbraio, ore 12-13). Se non lo hai ancora fatto, puoi iscriverti qui.
La compassione non è un “a latere” e tante persone e organizzazioni se ne stanno già rendendo conto.

Immagini dal Compassion report