Si è conclusa il 18 novembre la COP27, la ventisettesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Sharm el-Sheikh sotto la presidenza dell’Egitto.
La prima COP -che si tenne a Berlino- risale al 1995, e rispondeva alla necessità di attuare le azioni per rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nota anche come Accordi di Rio: il trattato internazionale risultato del Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992. Il trattato puntava alla riduzione delle emissioni dei gas serra, alla base del riscaldamento globale. Sono passati 30 anni dai giorni di Rio, e le buone intenzioni di allora, nonostante le conseguenze sempre più gravi della crisi climatica, sono rimaste per lo più sulla carta.
Alla crisi climatica è dedicato “Karma clima”, concept album (l’11° in studio) del Marlene Kuntz, storico gruppo rock indipendente italiano. Nove brani -struggenti, potenti, anche ironici- che raccontano la paura, la rabbia e la frustrazione di fronte a ciò che verrà, all’inazione e all’indifferenza. Nove brano dedicati alla nostalgia della natura, al senso di colpa verso i figli e le nuove generazioni, incolpevoli, all’assurda protervia dei più abbienti che pensano di sfuggire al problema e al senso, ineluttabile, della fine.
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