Tre prospettive diverse ci parlano di ciò che accade quando ci si dimezza, quando ci si uniforma, quando si sceglie di raccontarsi. Ci parlano di polarizzazione, di riconoscimento, di presenza: della possibilità di restare complessi anche quando il mondo ci chiede di essere netti.

La mia vita come la vostra
di Jan Gure (Iperboera, 2018)
La voce di Jan Grue è quella di un uomo che ha vissuto tutta la vita con una diagnosi neuromuscolare. Ma non scrive un libro “sulla disabilità”. Scrive un libro sul corpo, sul desiderio di essere riconosciuti senza essere ridotti.
Grue supera la dicotomia abilismo/disabilità, offrendo una riflessione sulla vulnerabilità come dimensione comune.
In queste pagine troviamo una riflessione politica, perché riguarda tutti e tutte. Perché ogni corpo, a suo modo, è esposto. E ogni corpo, raccontandosi, può aprire uno spazio in cui anche gli altri si sentano autorizzati a esserci.

The Wave (Die Welle)
Regia di Dennis Gansel, 2008
Tutto parte da una domanda: è ancora possibile, oggi, in una società democratica, che si affermi un regime autoritario? Per rispondere, un professore propone ai suoi studenti un esperimento: creare un movimento, con tanto di uniforme, slogan, disciplina, appartenenza. In pochi giorni, il gioco si trasforma in sistema. E il sistema diventa esclusione. Il film mostra quanto basti poco — un bisogno di appartenenza, un vuoto identitario — perché il gruppo diventi massa, e la massa scelga di non pensare. È un racconto sulla polarizzazione come illusione di unità. E su quanto sia sottile il confine tra sentirsi parte e smettere di essere liberi.

Il visconte dimezzato
di Italo Calvino (Einaudi, 1952)
Colpito da una cannonata, Medardo viene diviso in due metà: una crudele e spietata, l’altra buona fino all’eccesso. Nessuna delle due è veramente umana. Solo nel ricomporsi, nel tenere insieme le contraddizioni, il visconte può tornare a essere intero.
Calvino — che amiamo e citiamo spesso, e che qui non poteva mancare — ci consegna la fiaba per eccellenza che parla di scissione, parzialità, polarizzazione interna. Ma anche la possibilità di ritornare integri. Di riconoscere che nessuna parte, da sola, basta. Che vivere significa stare nelle ambiguità, accoglierle, ricomporle per creare qualcosa di nuovo.
Queste proteine fanno parte della nostra newsletter di Settembre 2025, dedicata al tema della polarizzazione. La trovi qui.