Cosa succede quando il mondo non è più organizzato intorno al nostro punto di vista?
Siamo davvero pronti e pronte a vedere ciò che emerge quando lo sguardo si capovolge?
Radici bionde è un romanzo che non si limita a parlare di multiculturalità: la mette a nudo. Mostra cosa succede quando la differenza viene manipolata, svuotata, annientata.
Evaristo costruisce un mondo specchiato, feroce nella sua brillantezza: un ribaltamento totale delle gerarchie che conosciamo, in cui chi è abituato a essere al centro si ritrova improvvisamente ai margini.
Rende evidente — senza sconti, senza scorciatoie — quanto le dinamiche di esclusione siano resistenti, pervasive, capaci di cambiare forma pur di restare intatte.
E mentre ci trascina dentro un universo immaginario, ci costringe a guardare più chiaramente il nostro: le narrazioni dominanti, le identità che vengono celebrate solo quando non disturbano, i poteri che si proteggono.

Immagine di copertina Loius Ansel @Unsplash