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A che punto siamo con i Trend di finanziamento del 2025? Dati, esempi e visioni strategiche

A inizio anno, con il nostro approfondimento Cosa sarà finanziato nel 2025, abbiamo delineato alcune direttrici strategiche che, secondo il nostro osservatorio del Bando nella matassa, avrebbero guidato il mondo dei finanziamenti nell’anno in corso. Oggi, a distanza di sette mesi, possiamo iniziare a verificare quanto quelle previsioni si siano tradotte in dinamiche reali.
Non si tratta di controllare se “avevamo ragione” ma di offrire a chi ci segue uno sguardo utile a leggere le tendenze in corso: uno sguardo che incrocia dati, contesto e traiettorie culturali, per aiutare le organizzazioni a orientarsi, scegliere e agire.

L’analisi che segue nasce dall’incrocio tra il monitoraggio dei bandi effettivamente pubblicati – 2.467 tra il 1° gennaio e il 31 luglio 2025 – e lo studio dei programmi degli enti finanziatori, in particolare fondazioni nazionali e internazionali, che operano anche attraverso strumenti diversi dai bandi, ma capaci di orientare il sistema nel suo complesso.

I trend che guidano il finanziamento nel 2025
I Temi rilevanti nei bandi: verifica a metà anno delle priorità individuate
Fili rossi tra le tendenze italiane e internazionali
Conclusione: leggere, scegliere, agire

I bandi citati in questo articolo sono identificati tramite ID corrispondenti alle schede consultabili nel database del Bando nella Matassa da parte delle persone abbonate.

I trend che guidano il finanziamento nel 2025

L’analisi conferma l’emergere dei 4 trend delineati nella nostra pubblicazione di febbraio, che oggi appaiono consolidati nel modo in cui gli enti finanziatori immaginano l’impatto e selezionano i progetti.

1. Collaborazione pubblico-privato: verso ecosistemi ibridi

Sempre più bandi premiano la capacità di costruire reti composte da attori eterogenei – pubblici, privati, comunitari. Non si tratta più soltanto di partnership operative, ma della costruzione di veri e propri ecosistemi di policy condivisi, in cui le fondazioni agiscono da catalizzatori, facilitatori e garanti di impatto. Il bando Call for Partnerships (ID 36140) della Fondazione Compagnia di San Paolo ne è un esempio maturo: co-progettazione multilivello, attivazione civica e impatto sistemico si tengono insieme in un disegno strategico comune.

2. Innovazione tecnologica e digitalizzazione: una trasformazione culturale

La tecnologia non è più solo una leva operativa, ma un fattore trasformativo che attraversa cultura, educazione, welfare, partecipazione civica.
Stiftung Mercator, ad esempio, integra strumenti digitali nei programmi educativi non come tecnicità accessorie, ma come parte di un disegno di alfabetizzazione civica e culturale. È un segnale chiaro: la digitalizzazione che interessa i finanziatori è intenzionale, contestuale e orientata all’equità.

3. Welfare e benessere organizzativo: la nuova normalità del non profit

La lunga stagione di crisi – sanitaria, climatica, politica – ha reso evidente che il benessere delle persone che lavorano nelle organizzazioni non è un tema accessorio, ma una condizione strutturale per la sostenibilità e l’impatto. Sempre più bandi iniziano a considerare le condizioni organizzative, le dinamiche interne, la cura del capitale umano e relazionale come fattori strategici. Si afferma un nuovo paradigma di welfare, non più inteso come insieme di benefit o tutela del dipendente, ma come capacità dell’organizzazione di sostenere sé stessa, di affrontare l’instabilità e di investire sul proprio funzionamento sistemico.
In questo quadro si colloca l’approccio promosso da Adessium Foundation, che sostiene progetti orientati a rafforzare la resilienza, la governance e la sostenibilità delle organizzazioni del Terzo Settore. L’obiettivo non è solo proteggere, ma abilitare: creare contesti lavorativi equi, flessibili, attenti al benessere psicosociale e capaci di apprendimento. Il benessere, in questa visione, si trasforma in un indicatore di tenuta e di impatto sistemico, riconosciuto e valutato nella logica dei finanziamenti più avanzati.

4. Impatto politico e spazio civico: la filantropia resistente laddove il pubblico arretra

Nel 1° semestre del 2025, l’erosione dello spazio civico si è aggravata sotto la spinta di governi sempre più sovranisti, polarizzazione sociale e disinformazione. La rielezione di Donald Trump ha portato a tagli drastici a USAID, con la cancellazione dell’83% dei programmi esteri, in particolare quelli legati a diritti, salute e cooperazione democratica. Questa ritirata del pubblico ha reso ancora più urgente il ruolo delle fondazioni come attori di stabilizzazione civica.
Due risposte emblematiche arrivano da contesti diversi:

  • Civitates si conferma il riferimento europeo nella difesa dello spazio democratico. Opera per rafforzare la partecipazione civica e contrastare le derive sovraniste che minacciano le libertà fondamentali in Europa, sostenendo media indipendenti, reti di attivismo e capacità civica diffusa.
  • Elton John AIDS Foundation, invece, ha lanciato un nuovo programma globale in reazione diretta ai tagli USAID, con l’obiettivo di colmare i vuoti lasciati nella cooperazione sanitaria internazionale. Il suo intervento ha una valenza esplicitamente politica, offrendo risorse laddove i governi si ritirano.

In entrambi i casi, la filantropia non si limita a “coprire” aree scoperte, ma si assume una responsabilità strategica, agendo come leva per la resilienza democratica e sociale. Le organizzazioni che operano in questi ambiti devono saper leggere il contesto geopolitico e costruire proposte con impatto strutturale, capaci di tutelare diritti, coesione e partecipazione.


I Temi rilevanti nei bandi: verifica a metà anno delle priorità individuate

All’inizio del 2025 abbiamo individuato quattro temi rilevanti che, secondo il nostro osservatorio, avrebbero rappresentato le priorità su cui si sarebbero concentrate le risorse degli enti finanziatori nel corso dell’anno. Non si tratta di approcci o tendenze progettuali, ma di contenuti prioritari: gli ambiti in cui leggere la direzione strategica dei finanziamenti – come democrazia, sostenibilità, calo demografico, inclusione.
Oggi, con i dati raccolti tra gennaio e luglio 2025 (2.467 bandi analizzati), possiamo iniziare a verificare se quelle previsioni si stanno effettivamente realizzando. La tabella che segue confronta il numero e la qualità dei bandi su ciascun tema con lo stesso periodo del 2024, offrendo una lettura concreta della loro effettiva incidenza.

TemaBandi pubblicati 2025% variazione rispetto al 2024Esempi concreti (bando)Analisi e commento
Calo demografico e invecchiamento73 totali (18 specifici)+28%Welfare in Ageing – ID 34350 (Fondazione Cariplo)Focus su reti territoriali e co-progettazione tra enti pubblici, terzo settore e comunità per una visione integrata e generativa del welfare intergenerazionale.
Transizione green e sostenibilità76+21%LIFE – PLP transizione urbana – ID 35222 (CE)Superamento delle barriere settoriali con approcci multi-livello integrati. Ruolo centrale delle autorità locali come protagonisti della trasformazione.
Democrazia, diritti, spazio civico138 (40 su democrazia)+12,5% / 18% (diritti)From Liking to Listening – ID 36053 (SIDN Fonds)Le call puntano a costruire resilienza democratica in chiave digitale, con attenzione a media alternativi, IA e partecipazione civica collaborativa.
Inclusione sociale e diversità128-63%CERV – Diversity at the workplace – ID 35962 (CE)La drastica riduzione numerica è compensata da una maggiore strutturazione: focus su governance, intersectionality e strategie valutabili nel tempo.

Fili rossi tra le tendenze italiane e internazionali

Confrontando i trend emersi nel nostro osservatorio con il report Bridging Today and Tomorrow: Futures Philanthropy Case Studies – una raccolta internazionale curata da Philea che analizza pratiche filantropiche orientate alla trasformazione sistemica e alla visione di lungo periodo – emergono sette fili rossi che rafforzano la direzione intrapresa:

  1. Visione a lungo termine: investimenti decennali, correttezza intergenerazionale, impatto duraturo.
  2. Trasformazione sistemica: dalla risposta al bisogno alla cura delle cause strutturali.
  3. Collaborazione intersettoriale: co-creazione, reti ibride, mappe sistemiche.
  4. Inclusione e ridistribuzione del potere: voce ai giovani e alle comunità marginalizzate.
  5. Adattabilità e apprendimento continuo: iterazione, fallimento come leva, meno burocrazia.
  6. Impatto misurabile (ma non solo numerico): rubriche, sistemi di lettura qualitativa.
  7. Risposta alla policrisi: clima, disuguaglianze, erosione democratica, disinformazione.

Anche su scala globale, la filantropia evolve verso modelli più collaborativi, adattivi e sistemici.
L’Italia, attraverso le call che analizziamo quotidianamente, sta già partecipando a questo cambiamento.

Conclusione: leggere, scegliere, agire

Osservare i bandi serve a capire dove si sta andando. I numeri raccontano tendenze, ma è nella lettura strategica che si trova il vero valore: saper individuare gli approcci premianti, intercettare i temi-chiave, e muoversi con visione verso modelli più sostenibili e giusti.

Abbiamo appena aggiornato anche la nostra pagina dei Numeri del Bando nella matassa, con dati sui bandi dal luglio 2024 a luglio 2025.
Se vuoi capire meglio cosa facciamo, se questo osservatorio può esserti utile o se vuoi condividere riflessioni: scrivici. Ci fa piacere costruire reti intelligenti.

Aggiornamento dati, 31 luglio 2025
Immagine di copertina Buddy VsLbaldhwa @Unsplash