Ogni giorno ricevo moltissime newsletter. Le ho scelte, mi sono iscritta e cerco ancora di riuscire a leggerle perché mi interessano. Sul comodino ho una pila di libri da che attendono di essere aperti. Nell’agenda, oltre ai soliti impegni, provo a segnare almeno un webinar alla settimana per aggiornarmi sulle AI, sull’algoritmo di Meta, sulle linee di finanziamento attive, sulle strategie di comunicazione migliori per parlare con i clienti.
Ebbene sì, la scelta è ardua: tutto mi interessa e vorrei sapere tutto. Ma sono ben consapevole del fatto che ogni scelta implica una rinuncia: scegliere una strada significa escluderne altre. In un mondo in cui le strade si sono moltiplicate, come posso selezionare consapevolmente quale percorrere?
Troviamo nelle organizzazioni e nella vita delle persone una spinta costante alla necessità di restare aggiornati/e, di conoscere novità, di partecipare e essere partecipi. Non a caso la F.O.M.O Fear of Missing Out è una sindrome dei nostri tempi.
Ma in questo luglio costretto da impegni e cose da fare/sapere, mi chiedo se sia davvero necessario fare e sapere tutto.
Il desiderio più forte, al momento, è lasciare andare.
Voglio ricordarmi che posso fare bene la mia parte, tenere insieme alcuni pezzi e altri abbandonarli, o rimandarli a domani, nella consapevolezza che in ogni organizzazione a cui appartengo (che sia famiglia o spazio di lavoro) il peso possiamo reggerlo insieme e insieme possiamo ancora suddividerlo. E forse ciò che oggi perdo posso guadagnarlo domani, con maggiore attenzione e dedizione, consapevole che esistono fasi e tempi più maturi di altri, tempi per esplorare e tempi per stare seduti/e. Perché non ci serve Tutto. Possiamo ancora stare in piedi con pochi elementi, nemmeno troppo raffinati, e riuscire a goderne.
Le sette torri celesti di Kiefer, custodite e accessibili gratuitamente all’hangar Bicocca di Milano, si ispirano all’antico trattato ebraico di Sefer Hechalot, il Libro dei Palazzi risalente al V-VI secolo d.C. Queste torri ci raccontano il simbolico cammino d’iniziazione spirituale di coloro che vogliono avvicinarsi al divino. Ciascuna torre è alta tra i 13 e i 19 metri e pesa 90 tonnellate.
Ogni volta che mi è capitato di visitarle (ci torno spesso, in effetti) mi aiutano a ricalibrare la mia dimensione rispetto al mondo. Mi ricordano che in fondo basta poco per renderci solidi: un cumulo di cemento, piombo e qualche libro.
La risposta risiede in ciò che Kiefer ci suggerisce: trovare la nostra stabilità selezionando con cura ciò che è davvero essenziale. In un mondo che ci spinge a sapere e fare tutto, impariamo a godere di quel meno che conta davvero. Insomma, a lasciare andare.
Buona estate.
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Debby Hudson @Unsplash