Gennaio è il mese dei nuovi inizi. È un momento in cui ci sembra naturale guardare lontano, verso nuovi orizzonti. Dopo aver riflettuto su dove siamo e dove vogliamo andare, lasciamo spazio a progetti e visioni che ci aiutino a scrivere nuove pagine del nostro percorso. I buoni propositi spesso nascono da una riflessione: un bilancio di ciò che è stato, per individuare cosa si può migliorare.
Questo vale anche per le organizzazioni. Se dicembre è il mese in cui si chiudono i conti, gennaio è quello in cui si riaprono i giochi. Non si tratta solo di archiviare il vecchio annoma di adottare pratiche consapevoli per costruire quello nuovo, appena iniziato.
Fare un bilancio è essenziale per capire a che punto si è e avere una direzione tracciata è indispensabile per sapere se la strada che si sta percorrendo porterà a destinazione.
Lo scorso luglio, noi di Excursus+ abbiamo dedicato tre intense giornate alla riflessione strategica, durante la consueta équipe estiva. L’obiettivo era ridefinire per il periodo da luglio 2024 a fine 2026 il Piano strategico, strumento che da sempre guida il nostro lavoro. Il precedente aveva esaurito la sua funzione e sentivamo il bisogno di tracciare nuove rotte. Con questo spirito, abbiamo delineato gli asset fondamentali, fissato nuovi obiettivi, individuato le direzioni da seguire e sviluppato strumenti concreti per renderlooperativo. È stato un lavoro impegnativo, animato da discussioni stimolanti, letture ispirazionali e riflessioni profonde – intervallate, naturalmente, da pause rigeneranti. Alla fine, abbiamo raggiunto un risultato significativo: un Piano strategico complesso e prezioso, che ci invita a guardare lontano senza perdere di vista le azioni immediate. Una mappa pronta a guidarci nei momenti di slancio e quando il terreno si fa instabile.
Il nostro PS trasformato in una Mappa

Qualche mese dopo abbiamo sentito la necessità di mettere alla prova quanto elaborato, confrontandolo con una valutazione concreta del nostro operato. Per farlo, ci siamo affidate nuovamente al SABI, lo Strumento di Autovalutazione della Buona Impresa, già da noi sperimentato nel 2023. Grazie agli strumenti e agli aggiornamenti messi a disposizione dalla Fondazione Buona Impresa (li trovi qui), abbiamo coinvolto collaboratori e collaboratrici, socie e clienti, chiedendo loro di rispondere a un’intervista (attraverso questionari predisposti dalla Fondazione e da noi personalizzati). Abbiamo analizzato i risultati, immergendoci in un processo di autovalutazione che sentivamo essere necessario.
I risultati completi li trovi qui: Il valore che generiamo
Attraverso questa riflessione, abbiamo acquisito una maggiore consapevolezza della coerenza che emerge dal confronto tra il Piano strategico e il valore che il nostro lavoro sta generando. Sebbene ci siano margini di miglioramento – e questo è un aspetto positivo – possiamo riconoscere un filo conduttore comune. Gli ambiti in cui possiamo progredire erano già stati previsti nel Piano strategico, e su di essi possiamo continuare a lavorare. Abbiamo una visione chiara e delle linee guide per realizzarla. Il che ci consente di concentrare le nostre energie e di non smarrirci lungo il cammino.
Tracciare le rotte e misurare i passi non è solo un esercizio di metodo, ma un impegno concreto, per noi stessi/e e per chi ci affida i propri progetti. Con questa consapevolezza, iniziamo il 2025 con l’audacia di chi sa dove vuole andare e la responsabilità di fare ogni passo con cura.
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Alan J Hendry @Pexels