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Poche semplici regole


Marta Ceron è responsabile della comunicazione di Excursus +.

Che cosa hanno in comune le coste marittime inglesi, le trame ricorrenti della nostra vita, il cavolfiore romanesco e certi meccanismi che continuano a reiterarsi all’interno del nostro lavoro o nelle organizzazioni in cui operiamo?
Diciamo pure che la risposta non è certa, o quantomeno univoca. Ma tra i possibili comuni denominatori di tutti questi elementi c’è il ricorrere di schemi ripetitivi che si ripercuotono a diversi livelli di scala. Cioè i frattali.

I frattali – dal latino fractus, spezzato – sono intuitivamente figure semplici che ripetono sé stesse infinite volte, su diverse scale. Le loro caratteristiche principali sono l’autosimilarità, cioè il loro essere sempre uguali a sé stessi; la struttura fine, ovvero le strutture più ampie mostrano i dettagli di quelle più piccole; la dimensione non intera, ma appunto frazionaria. Ad esempio, la forma delle nuvole, degli alberi e dei fulmini hanno proprietà frattali.
Oppure, il volo degli uccelli: l’analisi empirica ha dimostrato che i singoli componenti degli stormi seguono regole di allineamento e coesione per mantenere la formazione del gruppo. Poche semplici regole, che gli permettono di migrare, spostarsi, definire le tappe del viaggio, insieme e senza la presenza di un leader o di una comunicazione diretta.
Tutto ciò emerge dalla combinazione di tre singoli comportamenti adottati da ogni uccello individualmente: evitare collisioni con gli altri uccelli, mantenere l’allineamento con gli uccelli vicini e rispettare la coesione con il gruppo. La formazione a V che gli uccelli assumono durante il volo sembra essere guidata dal campo magnetico terrestre e consente di risparmiare energia durante i viaggi migratori. L’interazione tra gli uccelli è utile dal punto di vista aerodinamico, in modo simile alle vele di una barca.

Così come le forme della natura, anche le organizzazioni seguono spesso schemi ripetitivi che si ripercuotono a diversi livelli di scala. La bontà delle regole definisce il loro volo e la loro capacità di raggiungere una destinazione insieme a tutto il gruppo. Spesso ciò che fa la differenza tra un volo ben riuscito e uno destinato a fallire, è la capacità di definire regole chiare e semplici, che possano continuare a sopravvivere alle leadership del momento.
Ma la difficoltà di definire di regole chiare e semplici è evidente. E forse è su questo che possiamo investire.

Perché è noto che la natura tenda ad utilizzare soluzioni semplici ed efficienti per risolvere i problemi che si presentano, attraverso processi di evoluzione e selezione naturale che favoriscono le soluzioni più adattive. I frattali di certo ben rappresentano la forma che la natura concede a sé stessa. All’interno delle organizzazioni – o delle nostre vite – trovare le soluzioni più efficienti non è scontato.
Interrogarsi sui propri frattali significa allora cercare di conoscere la forma ‘naturale’ di un’organizzazione; lo stesso accade quando ci si interroga sulla “propria” personalissima forma, sui frattali che ci definiscono come individui. E su come i frattali di ciascuno di noi, e di ciascuna organizzazione, interagiscono, scontrandosi o integrandosi con i frattali che incontrano.

Precisare la visione, la missione e gli obiettivi di un ente sono passaggi che aiutano a definire le regole. Sono strumenti che circoscrivono il punto di partenza, promettendo una direzione. Servono a capire chi si è e dove si vuole arrivare. Trovare dei punti fermi, sufficientemente aperti da poter assorbire i cambiamenti esterni, ma abbastanza solidi da resistere nel tempo, è una chiave necessaria per definire il ‘volo’.

Partire dalla consapevolezza di ciò che si è, del proprio frattale, è dirimente per la strutturazione delle regole. Se tutto ciò è chiaro, il sistema potrà evolversi in nuove – e forse inaspettate – forme. Se il frattale non funziona, se imploderà, potrebbe convenire ripartire dalla sua definizione, permettere che venga ridisegnato, per dargli la possibilità di ricrearsi nuovamente in altre forme sostenibili ed opportune.
Potranno prodursi forme magnifiche, o forme destinate a fallire. Ma per capire in quale direzione stiamo volando, dobbiamo avere chiarissime in mente le regole che tracciano il volo.

Foto di copertina Shwetha Shankar @Unsplash
Qui sopra, da sinistra, foto di Felix Mittermeier, lerN, Margaret Jaszowska @Unsplash

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